L’esistenza degli attuali stati nazionali rappresenta un ostacolo all’istituzione di un quadro unitario che cerchi una via d’uscita comune, ma è altrettanto certo che l’umanità, nelle sue condizioni attuali, è inadatta ad organizzarsi sotto un unico governo mondiale. Tanto più perché coloro che lo propongono non possiedono le capacità, la morale e gli strumenti necessari per creare unità e armonia tra masse multilingue, multinazionali, con diversi livelli di sviluppo e visioni completamente differenti.
Quando diciamo “ordinamento sociale sacro”, molti pensano subito che immaginiamo un modello di stato religioso, teocratico. Eppure questo è il più grande malinteso.
‘La Costituzione della Libertà’ e ‘il Canone della Vita’ non descrivono un sistema di base religiosa, bensì un ordine naturale e centrato sulla vita, riconosciuto dal senso interiore di giustizia dell’uomo e dall’ordine del mondo stesso – non da una chiesa, non da un dogma, non da un sistema di fede.
Qual è la differenza tra sacralità religiosa e sacralità naturale?
- La sacralità religiosa di solito si lega a un’immagine istituzionalizzata di Dio, a riti, credenze, teologia. Così, ad esempio, la sacralità rappresentata dalla Chiesa cristiana, dove la fonte della santità è Dio e le cose sacre sono definite dall’insegnamento ecclesiastico.
- Secondo il sistema concettuale della Sacra Ungheria, la sacralità non è una questione religiosa, ma di ordine naturale. Qui la più grande santità è la Vita stessa – non in senso astratto, ma concreto: la vita umana, la comunità, la natura, l’equilibrio vivente del mondo creato.
- Questa visione non esclude nessuno, non obbliga a credere, non vuole convertire. È un modello sociale che afferma: il valore supremo è la Vita, e ogni ordinamento deve adeguarsi a questo.
Come si può comprendere questo, se finora abbiamo pensato solo in termini di partiti?
La logica del sistema partitico è che:
- rappresenta gruppi di interesse,
- divide la società lungo linee ideologiche,
- pensa in termini di competizione,
- e spesso mette in secondo piano i reali bisogni delle persone.
L’ordinamento sociale sacro, al contrario:
- non si organizza lungo ideologie, ma secondo l’ordine della vita,
- non è competitivo, ma cooperativo e di servizio,
- non pensa in termini di partiti, ma di responsabilità comunitaria,
- non cerca di conquistare il potere, ma di proteggere e servire la Vita.
Cosa rende sacro un sistema sociale?
- il leader non domina, ma serve,
- le leggi non nascono per conquistare il potere, ma per mantenere la giustizia,
- le persone non sono “cittadini”, ma individui dotati di anima, parti di un ordine vivente comune,
- l’intera società funziona in armonia con l’ordine della Natura, non contro di esso.
Questo non è religione, ma la via più naturale.
Il sistema della Sacra Ungheria non è uno stato religioso, ma un’innovazione sociale fondata su basi naturali e morali, che riscopre ciò che il mondo moderno ha dimenticato:
“La Vita non è un mezzo, ma il fine, e ciò che deve servire non è il potere, ma la Vita stessa.”
Come accettarlo, se siamo disillusi da tutto?
Non credendo a nulla in anticipo. Semplicemente ascoltando. Conoscendo. Esaminando. E decidendo se in esso vi sia verità.
Questa visione sacra non ti chiede fede religiosa, ma soltanto di osare sentire di nuovo cosa è vero, cosa è naturale, cosa è umano.
E forse, a un certo punto, riconosceremo: questo è l’ordine che abbiamo sempre cercato, solo che non lo chiamavamo così.
Qual è la soluzione?
L’unica soluzione è l’innovazione sociale.
Diffondere un nuovo modello di organizzazione sociale che tenga conto dei principi sacri della Natura, delle buone pratiche sociali e morali del passato, nonché dei bisogni naturali delle società umane di oggi, e che al contempo sia efficace e orientato al futuro.
In passato sono fallite le monarchie feudali, come pure il comunismo e il parlamentarismo o la democrazia rappresentativa.
L’unica soluzione per l’organizzazione sociale è la panarchia, che si fonda sulla saggezza, sul merito, sull’efficacia e sui valori.
Le principali caratteristiche della panarchia, in armonia con i modelli di esistenza della Natura, sono l’elevazione della democrazia a un livello superiore, inserita nei quadri della gerarchia. Vale a dire, un sistema efficace di contrappesi democratici, insieme alla guida sapiente della monarchia duale e al contatto e alla cooperazione dinamici e continui del popolo.
La panarchia è un ritorno all’ordine primordiale, realizzando al contempo l’autodeterminazione e la responsabilità dei popoli e degli individui. Il modello statale della panarchia non soffoca l’uomo con eccessive restrizioni, ma lo solleva dalla paura, dalla disperazione e dal senso di impotenza; così lo nobilita e, nello spirito della sobrietà, lo induce all’autolimitazione.
Gli stati governati da saggi, con funzionari eletti meritocraticamente, esercitano una forza di elevazione su ogni segmento della società, esattamente come lo sport d’élite in ogni disciplina. Le decisioni giuste delle persone giuste assicurano pace sociale e soddisfazione. Il livello di vita si misura nella soddisfazione nazionale complessiva, che si manifesta in uno stile di vita moderato, nell’uso razionale e, quando necessario, comune dei beni. Il modello amministrativo della panarchia porta ordine, semplicità, giustizia e pace.
La Costituzione della Libertà della Nazione Ungherese, creata dalla regina ŐSzF. ILARA, è stata discussa e approvata frase per frase da 40 organizzazioni civili e individui rappresentanti della società. La Costituzione della Libertà, che è il nuovo contratto sociale del popolo ungherese, assicura a coloro che ne sono degni di diventare, come cittadini della Sacra Ungheria, iniziatori di una nuova era – più bella, più ricca di Vita.